I Mercanti di Parma

erasmo scrive...
LE RAGIONIN PER CUI E' STATA APERTA QUESTA PAGINA STANNO NEL FATTO CHE DA UNA RICERCA SU INTERNET ABBIAMO TROVATO POCO O QUASI NULLA DI QUESTA TEMATICA .
IL SETTORE SU AREE PUBBLICHE ATTRAVERSA UN PERIODO DI SOFFERENZA (COME DEL RESTO TUTTO IL COMPARTO DEL COMMERCIO)DOVUTO AD UNA CRISI ECONOMICA CHE MORDE IN PROFONDITA'E CHE DETERMINA UNA CONTRAZIONE DEI CONSUMI,MA ESISTONO ALTRE RAGIONI PIU' PREOCCUPANTI CHE SE NON AFFRONTATE IN TEMPI RAPIDI RISCHIANO DI RIDIMENSIONARE IL SETTORE E LO COSTRINGERANNO AI MARGINI DEL SISTEMA DISTRIBUTIVO.
LA PAGINA E' A DISPOSIZIONE DI QUANTI VORRANNO INTERVENIRE:COMMERCIANTI AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA PRIVATI.
NELL'INTENTO DI AVVIARE UNA DISCUSSIONE AL CONFRONTO VOLTO A CAPIRE COSA SIA POSSIBILE E OPPORTUNO FARE PER USCIRE DA QUESTA SITUAZIONE AL FINE DI SALVAGUARDARE QUEL PATRIMONIO DI PECULIARITA' E POTENZIALITA' CHE IL COMMERCIO AMBULANTE DETIENE.
NELLA SPERANZA DI AVER FATTO COSA UTILE RINGRAZIAMO CHI VORRA' SCRIVERE ANCHE NEL RACCONTARE ESPERIENZE DI LAVORO E DI VITA DAL MOMENTO CHE IL MERCATO E' UN CONTENITORE SENZA FONDO E INESAURIBILE.
CIAO ERASMO
Postato August 8, 2009 - 17:39:1

Sabrina scrive...
Carissimo Erasmo
Ti ringrazio di tutti i consigli che mi hai dato riguardo l’acquisto della licenza appena avrò definito la vicenda,aspetto solo di andare dal notaio
Ti farò sapere dove è il posteggio,e a quel punto mi farebbe piacere incontrarti.
Grazie di cuore Sbrina
Sabrina
Giorgio scrive...
Complimenti ,è un iniziativa che condivido perchè molto spesso notizie anche importanti non trovano quella diffusione chiara e necessaria
passano per lo più attraverso il linguaggio di radioscarpa e ad ogni passaggio assumono significati diversi
Ti riscriverò presto per farmi spiegare alcune cose.
ciao
Angelo scrive...
I momenti di crisi ci sono eccome. Ho letto i vostri post precedenti ed in ognuno trovo un filo di verità. Ma stiamo facendo abbastanza noi per cercare di uscire dalla crisi? Quando dico noi intendo noi in prima persona. Guardiamo i nostri banchi, quello che esponiamo e come lo esponiamo. Siamo sicuri che non potremmo fare nulla per migliorare la situazione? Molto spesso vedo banchi inguardabile, merce inguardabile ma sopratutto ambulanti che non hano piu' voglia di dare un minimo di decoro alla propria vetrina espositiva.
Forse ritrovando un po di entusiasmo nell'affrontare la quotidianità, l'entusiasmo nell'espore e nel proporre la propria merce la situazione potrebbe migliorare. Questa non è certo la ricetta per uscire dalla crisi, ma di sicuro non ci puo' fare male.
Postato August 9, 2009 - 19:53:21
Aroldo
Una soluzione x migliorare i mercati c'e l'avrei intanto comincerei nel dividerli in settori,e in uno di questi ci ficcherei tutti i cinesi e quelli imbecilli che gli hanno venduto o affittato i posteggi.
questa potrebbe essere una prima soluzione ,ma ne ho altre in serbo nei prossimi giorni te lo farò sapere.
avanti tutta senza peli sulla lingua
saluti a tutti
Postato August 9, 2009 - 18:48:11
CRISTIAN scrive...
Vorrei ele ncare quali son i punti deboli del mercato.
L'alto numero di venditori extracomunitari che fra l'altro propongono tutti la stessa merceologia,il continuo ricorso al prezzo più basso che determina di conseguenza un abbassamento della qualità.
Frequento il mercato di Modena e vi assicuro che ormai a dir poco la metà dei banchi propongono merci ad un euro o addirittura meno ma cosa si potrà mai dare alla clientela a questo prezzo
Il pubblicizzare poi un prezzo superiore si corre il rischio che la gente non si fermi nemmeno più a guardare il prodotto questo spiega il fatto che molti non usano più apporre cartelli con indicato il prezzo.
Ma esiste ancora nel nostro paese un mercato che dia ancora senso al continuare l'attività?
scusate lo sfogo
saluti a tutti
Postato August 11, 2009 - 12:38:56
Giulio scrive...
Sono entrato nel sito Mercanti su una segnalazione di un amico e debbo dire che ne sono rimasto sorpreso di come sia stato possibile mettere insieme un gruppo di ambulanti,perchè tali sono?mi era venuto un qualche dubbio,.
Come si è riuscito a presentarsi in modo cos'ì interessante e innovativo alla attenzione della gente ma sopratutto suscitare l'interesse della stampa cosa alquanto rara perchè di solito non è molto attenta nei confronti del commercio ambulante.
Vuol dire allora che dipende da noi,che dobbiamo cambiar pelle che le opportunità ce li dobbiamo creare,
Penso che tutto questo sarà possibile solo quando smetteremo di rinchiuderci in noi stessi e rifiutare il nuovo che viene avanti.
Continuerò a seguire il dibattito in modo attento ciao
Postato August 13, 2009 - 11:04:52

BOTTONE 26 scrive...
Mi sono già collegato due volte al sito, mi pare che stiano venendo fuori i veri pensieri dei miei colleghi.
A differenza di quanto succede in piazza dove regnano il qualunquismo e i tuttologi.
e non si riesce mai a ragionare in termini positivi.
Ho letto con attaenzione la tua risposta a Michela riguardo il Durc e la carta di esercizio della regione Lombardia cosa che mi ha messo in condizione di capire meglio quello che in mercato veniva fatto passare come uno spauracchio
Postato August 17, 2009 - 15:25:31
ACHILLE scrive...
Fare proposte in merito al superamento di questi difficili momenti non è semplice ma soprattutto si rischia di cadere nel qualunquismo se non addirittura nel razzismo.
Ma dal momento che non abbiamo più niente da perdere ci provo lo stesso,consideratela una provocazione.
Cosa può avere portato i mercati allo stato attuale? –che definirei comatoso-
La crisi? Certamente sta facendo la sua parte ma non gli si può imputare tutto questo disastro.
A mio avviso la prima ragione è dovuta all’ingresso massiccio nei mercati dei venditori extracomunitari che si pongono tutti con la stessa merce e i prezzi sempre più bassi.
Merci che non offrono niente dal punto di vista della qualità ed avanza il data allarmante della sicurezza come da più parti denunciato dovuto ai veleni riscontrati nelle coloriture e nei prodotti quali giocattoli, elettrodomestici privi delle più elementari misure di sicurezza.
Poi posizionati a macchia di leopardo nel mercato inducono i consumatori a pensare che tutto sia così.
Non sarebbe possibile dividere il mercato in settori,non dal punto di vista merceologico,ma sulla base dei prezzi praticati.
Qualcuno può considerarla utopia ma almeno ridarebbe ordine e un interesse diverso al mercato rendendolo più piacevole.
Postato August 20, 2009 - 18:59:
CRISTINA scrive...
Comincio forse a capire a cosa alludeva Erasmo nel suo messaggio iniziale riguardo a problematiche più preoccupanti della crisi.
Ha ragione nel sostenere che la crisi è solo una prima causa ci sono molte altre ragioni che dovremmo risolvere .
L’abusivismo gli extracomunitari,gli italiani stanchi e delusi la burocrazia il disinteresse delle amministrazioni al nostro settore,fanno crescere il sospetto di lasciare andare alla deriva i mercati per favorire la grande distribuzione. Questi sono alcuni veri mali che ci portiamo appresso. Vorrei conoscere il tuo pensiero e sapere se ho colto nel segno.
Non ho mai frequentato nessuna associazione perché non mi hanno mai convinto.
Ora comincio a pensare che forse ho sbagliato e vorrei recuperare il tempo perduto voglio capire dove andremo a finire.e se posso dare un qualche contributo ,e se potrò essere ascoltata.
Ma per far questo devo avere l’opportunità di partecipare alle discussioni sta allora alle associazioni muoversi in tal senso,e occuparsi veramente di questo nostro ormai povero commercio.
Aspetto la tua risposta ciao
Postato August 21, 2009 - 19:05:36
QUINTODELLAVALLE scrive...
Caro Erasmo
Perdonami se entro nel tuo spazio affrontando un tema a carattere sindacale, infrangendo quel accordo che avevamo sottoscritto all’inizio di questa esperienza.
Non voglio in alcun modo essere invasivo ma il ruolo che rivesto nel sindacato mi impone a non sottovalutare le considerazioni fatte sulla politica organizzativa delle associazioni , cercando nel limite del possibile di riuscire a dare una qualche risposta.
Partiamo dall’ inizio,corrisponde a verità che molto spesso la presenza dei funzionari nei mercati si è rarefatta.
Questo è dovuto esclusivamente per contenere i costi e utilizzare il personale in attività tecniche all’interno della struttura diversamente i bilanci non reggerebbero e i costi ricadrebbero a pioggia sugli associati.
Ma è altrettanto vero che il loro ruolo viene svolto spesso dagli operatori e vi assicuro che in molte realtà i problemi del mercato vengono affrontati in modo serio e quando questo avviene i risultati sono raggiunti.
Quello della rappresentatività della categoria deve essere sempre più compito degli operatori perché conoscono l’ambiente di lavoro ma soprattutto le loro esigenze primarie, per arrivare però a questo occorre l’impegno di tutti ,nel mercato deve crescere coesione e fiducia
Ma più di tutto occorre far crescere gruppi dirigenti che siano in grado di esprimere idee nuove la scelta va fatta esclusivamente sull’ effettiva capacità di poter rappresentare la categoria.
Dunque non sono accettabili motivazioni pretestuose mirate al ricambio dei dirigenti solo in nome del rinnovamento (che avviene spesso al ribasso)
Con persone prive di qualsiasi esperienza o peggio referenti di qualcuno.
Per di più L’ incompatibilità con impegni pubblici non può essere giustificata da questioni formali l’unico limite sono gli interessi della categoria. Sempre più alla guida delle amministrazioni sono chiamate persone che sono espressione della società civile dunque possiamo entrarvi pieno titolo, è li che possiamo incidere sulle scelte. non continuiamo a sottostimarci e confondere la politica con l’ideologia.
Sui centri commerciali purtroppo è impossibile fermarli,le amministrazioni pubbliche,tutte di qualsiasi credo in modo trasversale sono interessate esclusivamente ad incamerare oneri di urbanizzazione,e rilasciano continuamente permessi incuranti di ogni programmazione commerciale.
Per quello che riguarda il ritorno economico alle associazioni di tale scelte amministrative non credo abbiano a verificarsi,almeno nella mia.
Certo che non ci va per niente bene un sistema in cui istituzioni e
poteri forti privilegiano apertamente le grandi strutture di vendita mirando a ridurre le nostre potenzialità.
Questa crescita incontrollata va bilanciata con la tutela delle aziende delle
aziende della piccola distribuzione e dei mercati. E’ un impegno che le amministrazioni devono prendersi e risolvere in modo serio e in tempi rapidi.
Alcuni giudizi sulle associazioni li ritengo ingenerosi non dimentichiamoci che sono l’unico strumento che abbiamo a disposizione, che nel passato hanno ottenuto grandi risultati . Poi chi sono le associazioni se non noi stessi? Dunque sta a noi farle crescere e l’unico modo è un impegno più deciso nel indicare e perseguire progetti non roboanti ma fattibili
E lasciare da parte giudizi a volte pretestuosi o inutili e cercando di far capire che il diventare solo imprese di contabilità non risponde in alcun modo alle aspettative della categoria, il sindacato deve riprendersi a pieno titolo quel ruolo primario di cui È sempre stato portatore.
A ricordarcelo è la ragione stessa per cui sono state create le associazioni.
E per finire, occorre dire che Non vogliamo tacitare nessuno ma deve essere però chiaro che l’intendimento che ha ispirato l’apertura di questa nuova pagina non può limitarsi nel registrare espressioni negative fine a se stesse ma siano accompagnate anche da proposte al fine di aiutarci a capire come dobbiamo e vogliamo muoverci attraverso un percorso che possa produrre idee e risultati atti al superamento di questo difficile momento.
Certo della vostra comprensione auguro a tutti un periodo di ferie tranquillo e sereno.
Cordiali saluti
Quinto dellavalle
Postato August 22, 2009 - 15:41:
SABRINA scrive...
La tua rubrica in pochi giorni mi ha fatto crescere un interesse ai problemi del mercato che in tanti anni che lo frequento non avevo mai considerato.
La preoccupazione per il futuro si è fatta tangibile e non credo sia dovuto ai miei 45 anni metà dei quali passati in mercato,ma al al modo di come si manifestano queste discussioni,dove à facile comunicare e non si avverte quella timidezza nel stare in mezzo alla gente.
Avrei diverse cose da chiederti,ma una in particolare in merito ad un acquisto di autorizzazione nel mercato di Reggio Emilia e vorrei capire come muovermi senza correre rischi.
Visto che è una cosa un po’ delicata mi sono chiesta se era possibile avere una risposta in un altro modo.
Ho provato a contattare il numero di telefono evidenziato sul sito mercanti e chiedere se potevo incontrarti, pensando che forse anche tu eri di queste parti?
Mi è stato risposto in modo gentile,ma fermo che non era possibile che l’intento è quello di mantenere l’anonimato per tutta una serie di ragioni di provare a lasciare il mio numero di telefono sul sito che avrebbero inoltrato la richiesta.
In attesa di sentirti ti ringrazio.
Sabrina
Postato August 23, 2009 - 13:28:
Raffaella scrive...
Sono incuriosita dal titolo e le finalità che ci prefigge questa pagina nel voler sollevare un dibattito sul commercio ambulante. proviamoci così non ci diranno che gli ambulanti non propongono mai nulla
Qualcosa ne sta venendo fuori,mi auguro si continui e si vada sempre più a fondo ai problemi,e chissà che le nostre preoccupazioni vengano raccolte da chi ha la responsabilità di avviare percorsi nuovi, di considerare il mercato sotto una luce diversa che il confronto con le amministrazioni avvenga in modo corretto anche se occorre servirsi della politica non facciamo i puri non possiamo permettercelo occorre che ci difendiamo con tutti i mezzi a disposizione diversamente tra poco sarà inutile che ci scriviamo.
Ciao raffaella
umanista scrive...
Caro Erasmo oggi gli ambulanti di un tempo non esistono più. Un tempo c'era inventiva , voglia di trovare prodotti nuovi, voglia di migliorare. Oggi il settore è allo sbando . O facciamo qualcosa o tutto presto andrà a gambe all'aria.
Il commercio è cambiato . Lavorare in un mercato dovrebbe essere come operare all'interno di una galleria commerciale . Regole condivise ,posteggi affidati solo a chi è imprenditorialmente preparato. Ogni mercato una società consortile che ne cura l'organizzazione , l'immagine e gli eventi .
Offrire nuove opportunità organizzando nuovi
eventi.,gemellaggi esposizioni di qualità ( Non chiamiamole più fiere ).
Ma le associazioni che fanno? Tocca a noi stanarle dal torpore e far capire che commercio ambulante non può essere assistenza e che le scelte anche selettive le devono fare prima di tutto gli imprenditori, ed in particolare quelli più
capaci . Non per costruire un club , ma solo perchè nel settore si salveranno solo i migliori ed i mercati che li raggruppano ! Mi piacerebbe avere vostre opinioni in merito Ciao
AMEDEO scrive...
Sono un ambulante che frequenta i mercati rionali di Milano,in questi caldi giorni di agosto mi sono preso un periodo di riposo non tanto perché stanco fisicamente ma per liberarmi la testa dalle insoddisfazioni che provo nel esercizio della mia attivita.non avendo la possibilita di recarmi nei cosidetti paradisi delle vacanze e nemmeno sulle nostre spiagge,mi limito ad una qualche uscita in piscina.Altra cosa che posso fare andarmene in giro per mercati nuovi –belle ferie direte- uno dei motivi sta nel voler capire se la mia attività la conduco nel modo giusto e avessi trovato in giro un qualche modello che mi aiutasse a migliorarmi.Il giorno 16,agosto mi sono recato al mercato di Traversetolo –Parma-che non conoscevo ma sempre decantato come mercato modello tanto che più di una volta mi era venuto voglia di cercare un posteggio in acquisto o in affitto.l’entrata del mercato è un impatto piacevole poi via via è subentrato uno scoramento indefinto.Ma è veramente questo quello che si definisce un mercato modello?
Ad occhio e croce saranno poco piu di cento banchi ebbene almeno la meta sono extracomunitari tutti con la stessa merce per non parlare dei prezzi che non superano la cifra di un euro Insomma un vero bazar all’aperto.Come si fa a non chiedersi ma dove sta andando questo commercio ambulante.
P\S mi associo a quanti considerano le associazioni non più rispondenti alla realtà.
Ciao e buon lavoroAmedeo
ZORRO scrive...
Ciao Erasmo
Ma che nome è?
Sto seguendo il dibattito,premesso che lo ritengo utile dal momento che mi risulta sia l’unica esperienza nel nostro settore dove abbiamo la possibilità di esprimerci nel dire tutto o quasi quello che vogliamo. Dico quasi perché alcune cose sono indicibili e potrebbero innescare problemi a catena
Detto questo vorrei soffermarmi un attimo sulle associazioni di categoria.
Frequento mercati in Emilia e come credo stia accadendo dappertuttoi mercati
Sono periodicamente nel mirino delle amministrazioni,vuoi perché si posiziona una panchina o si mette un segnale stradale,si cambia la viabilità o in nome della sicurezza (cosa a volte molto discutibile)inizia il valzer degli spostamenti dei posteggi,ignorando che da una posizione all’altra si possono determinare per l’operatore condizioni disastrose. Queste scelte vengono attuate senza ascoltare le esigenze dell’ ambulante spostato d’ufficio e molto spesso con il parere condiviso delle associazioni( a me è capitato due volte)alle legittime rimostranze si scarica la responsabilità sulla amministrazione di turno.Ma perché quando accadono queste cose non si patrocinia l’operatore in modo corretto elo si invita a partecipare agli incontri,almeno ci sarebbe chiarezza e non il dubbio di chissa quale macchinazione nei propri confronti .Ma sai in quanti ricorrono agli avvocati per intentare ricorsi molte volte inutili e dispendiosi Non dovrebbe questo essere compito dei rappresentanti delle associazioni? Ma quando mai lo fanno?
Ciao Zorro
Luca scrive...
Bello il idbattito sul Blog e davvero interessante. Era ora che nella categoria scattasse un pò di orgoglio e voglia di inventare qualcosa di nuovo. Io lavoro per una associazione e gli ambulanti li ho seguiti per una decina di anni. E' purtroppo vero che le Associazioni non sempre svolgono appieno la funzione per le quali sono nate ma è altrettanto vero cha la categoria degli ambulanti negli anni passati ha "dormito sugli allori". Oggi con la crisi e con la presenza lassiccia di operatori extracomunitari che hanno difatto "ucciso" i mercati c'è un lento risveglio. Finoo a pochei anni fa parlare di gestione diretta dei mercati e di svolgere "eventi" straordinari era un'eresia. Oggi pian piano e anch grazie alle associazioni si sta aprendo un dibattito nuovo. Io sostengo che occorra andare ben oltre alla gestione dei mercati. Occorre gestirli come vere e proprie macchine di vendita dove ognuno svolge il proprio ruolo e dove la macchian non può e non deve avere "gomme a terra" Luca
Postato August 26, 2009 - 16
icaro scrive...
Mi sono letto tutto il blog, e condivido lamentele analisi della crisi e proposte.
Per le lamentele all’associazione non entro in merito perchè siceramente faccio fatica a capire politicamente manovre interessi privati e associativi, però credo che a sul mercato di PARMA siano state fatte conquiste nei tempi passati che avvantaggiarono gli ambulanti (ricordo il primo sciopero della ghiaia) che in quel momento di terrore e di smantellamento creò coesione e partecipazione.
Partendo da quella manifestazione si capisce che la categoria si muove quando è quasi con l’acqua alla gola se non alla bocca.
La crisi c’è esiste è reale ma non è proprio tutto vero il commercio in generale ha la grande possibilità di avere consumatori a 360 gradi, poveri, benestanti, ricchi. Il commercio ambulante attualmente serve di quaste tre categorie solo i disperati quindi neppure i poveri. Perché? Il mercat è BRUTTO la parola che senti in bocca alla maggior parte dei frequentatori italiani. Secondo me il mercato ha bisogno di una immagine positiva organizzata e ordinata non si può avere all’interno di un mercato un banco bello due brutti come se fosse un put purry se non lo farà darà sempre il senso del brutto e attirerà a se solo consumatori di basso livello. Non si può solo creare un mercato di alta qualità permananete, snaturerebbe la parola stessa del mercato però convivere due mecati nella stessa piazza con venditori extracomunitari o nazionali che fanno la scelta del basso prezzo e venditori ambulanti con merce di qualità possono secondo me convivere e funzionare. Certamente devono essere ben distinti sia dall’immagine stessa dell’esposizione e capire dove finisce uno e comincia l’altro mi viene in mente archi gonfiabili ma poi le idee verrebbero sicuramente fuori.
Tutto questo e sicuramente razzista e non democratico ma è una delle vie che si potrebbero seguire. Alla associazione dirigenti spetta il compito di darci gli strumenti di legge per creale se condivise da altri operatori
Postato August 30, 2009 - 09:46:08
ERASMO RISONDE scrive...
Verrebbe da dire,qualcuno scava sotto il manto dì plastica che copre il mercato,e lo dipinge in modo amaro del quale non si parla volentieri pur essendo ben noto a chi si occupa professionalmente dì questo lavoro in particolare la classe dirigente che non riesce a comprendere e a correggerne le anomalie.
E non tende a placarsi il dibattito aperto sul ruolo delle associazioni che qualcuno definisce smarrito per strada o più provocatoriamente abbandonato perché ritenuto un settore oramai in liquidazione.
Ci appare un senso di radicale distacco,di disaffezione profonda ma la domanda:
è un sentimento vero e autentico? Che inevitabilmente prende il soppravvento nelle coscienze e inibisce l’arrivo di qualsiasi altro messaggio? Occorre prendere atto che mai come ora emerge lo scollamento tra associazione e la categoria
Il mio pensiero è che tutto questo can-can mediatico possa aprire alle associazioni interessanti opportunità sicuramente impegnative ma se affrontate con impegno possano trasformarsi in un fatto positivo nel ricreare quel rapporto fiduciario indispensabile Chi ha la massima responsabilità avvii un percorso nuovo teso a recuperare quei rapporti che in passato hanno portato le associazioni a crescere.
Il nostro tempo più che mai ha bisogno di solide basi di dialogo e di confronto tanto più necessario quanto difficile dovuto alla travagliata temperie economica che sta creando seri problemi.
Un vecchio dirigente anva ha coniato molti anni fa uno slogan, l’anva non è il sindacato per gli ambulanti,ma il sindacato degli ambulanti.
È da qui che bisogna ripartire impegnarsi a fondo funzionari e imprenditori tutti devono assumersi le proprie responsabilità ma soprattutto il rispetto dei ruoli.
Credo che non esistano alternative.
Sperando che non venga tutto archiviato come una curiosità estiva ma preso come una seria materia di riflessione.
A risentici presto
Erasmo
Postato August 30, 2009 - 11:28:43
MARIA scrive...
L’idea di un blog per comunicare tra gli ambulanti è sicuramente interessante e poi fatto in questo modo tutti sono portati a dire liberamente quello che pensano.
Voglio provarci anch’io premesso che non è molto che faccio questo lavoro ero prima commessa in un negozio di abbigliamento
E non provavo il minimo di soddisfazione ho allora convinto i miei genitori a comprarmi un paio di autorizzazioni e mi sono lanciata in questa temeraria impresa.
Sin dall’inizio ho capito che aria tirava nei due mercati che frequento bene o male qualcosa riesco a concludere ma non mi bastano e dal momento che non ho la possibilità di acquistare altre licenze frequento a volte mercati o fiere diverse a sorteggio .quando questo avviene mi sembra di vivere in un altro mondo tutti extracomunitari ,pachistani ,cinesi negri, marocchini provo un senso di fastidio non perché mi sento razzista- ma forse la stò diventando-non si capisce quello che dicono ,sono maleodoranti,maleducati fanno finta di non capire e si comportano in modo arrogante sembra che tutto gli sia concesso e dovuto entrano ed escono dal mercato quando vogliono non rispettano le metrature assegnate e sono sempre i primi a scegliersi i posti perché hanno licenze più vecchie di Matusalemme.Ma ti pare giusto che tutto questo accada che nel nostro paese noi siamo considerati dopo di loro!
Un amico mi ha spiegato come funzionano in questo ambiente le cose ,e che ci sono le associazioni ,che dovrebbero aiutarci a migliorare il sistema,ma purtroppo non si riesce a far nulla, io non credo a questo e non intendo rassegnarmi visto che devo fare questo lavoro o almeno voglio capire meglio mi iscriverò in una (dimmi quale) Perché se andiamo avanti in questo modo nel giro di poco nei mercati vedremo solo extracomunitari,poi parlo contro il mio interesse ma credo che i sorteggi vadano aboliti.
ciao
P|S fammi sapere dove devo iscrivermi
Postato August 31, 2009 - 08:56:31
alberto da gius... scrive...
Leggo sulla gazzetta di Parma una nota della lega Nord in merito al commercio cittadino dalla quale emerge che è in mano ai cinesi
Era ora che qualcuno sollevasse anche questo problema per fortuna questo movimento non si ferma davanti a nulla e ha il coraggio che manca a tutti –quello di dire la verità
Quando la finiranno le amministrazioni di rilasciare continuamente licenze a questa gente quando cominceranno a favorire il commercio locale,ora il vaso è colmo è ora di cambiare registro diversamente manderemo a casa tutti quei politici non solo per il fatto di non aiutarci ma perché sembra vogliano danneggiarci a tutti i costi.
Capito!!!
Postato August 31, 2009 - 14:38:01
ERASMO scrive...
Mi ero ripromesso di attendere nel affrontare questo argomento, degli extracomunitari ma dal momento che il dibattito si fa sempre più stringente una qualche risposta occorre darla, a coloro che hanno sollevato è certamente una delle cause del deperimento dei mercati l’entrata di queste nuove etnie in modo incontrollato ma dobbiamo interrogarci : da dove vengono ,come sono arrivati in piazza,forse per grazia ricevuta?o forse piovuti dal cielo? Occorre riconoscere che la responsabilità di tale situazione è riconducibile a noi quasi per intero i Abbiamo venduto,affittato le autorizzazioni,ci siamo buttati in modo spensierato cercando di ricavarne vantaggi immediati Abbiamo utilizzato quelle normative che avevano letteralmente salvato il settore dandoci la possibilità di accorpare più autorizzazioni nel creare aziende in linea coi tempi in cui viviamo molti lo hanno capito e fatto,e oggi in virtù di queste scelte sono quelli che soffrono meno questa crisi.
Ma chi delle autorizzazioni ha fatto merce per incamerare soldi facili e ancora continua a farne incetta per vendere o affittare agli extracomunitari perché disposti a pagare qualcosa di più ha perlomeno la responsabilità morale di aver contribuito a creare questa situazione.
Un consiglio Ad Alberto da Gius…faccia attenzione nel credere a tutto quello che un qualche movimento politico va raccontando credo sia dovuto a scarsa informazione e non come dice qualcuno la volontà di rendersi visibile a tuttii costi ed ha iniziato la campagna elettorale per le elezioni regionali della prossima primavera e intende sfruttare un malcontento insito nella categoria.
I problemi sono veri ed esistono ma le responsabilità vanno ricercate nelle normative non più attuali non è corretto addossarle alle amministrazioni comunali che tali norme devono applicare . Auspichiamo che la lega ma non solo lei, che occupa posizioni di Governo si confronti con le associazioni del commercio al fine di migliorare le norme esistenti e toglierci da questa disastrosa situazione Questa sarebbe una strada responsabile.
Ma in tutti i modi anche noi a livello locale siamo disponibili a discuterne con chiunque soprattutto con la politica vogliamo confrontarci per capire ma senza entrare nelle ideologie.
Poi occorre anche dire che moltissimi di noi hanno preso ad esempio gli extracomunitari nel trattare merci a bassissimo costo,sempre meno rispondenti alle aspettative di un utenza più matura ed esigente.
Credo che su questi aspetti occorra riflettere seriamente le autorizzazioni vanno tenute in considerazione sono non solo il nostro capitale ma soprattutto il nostro futuro facciamo attenzione a chi le diamo in mano. Dovremo lavorare ad un progetto che ci consenta di riacquistarle ma soprattutto a non perseguire la strada percorsa sino ad oggi.
Questo è un tema spinoso per cui non intendo essere esaustivo ma vi invito nel continuare a dibatterlo
Cercate di pazientare risponderemo a tutti anche su altri temi che stanno emergendo e molto importanti
Saluti a tutti
Ciao Erasmo
Claudia scrive...
Caro Erasmo
I mercati, sarebbe meglio definirli bazar visto l’alto numero di venditori extracomunitari che in momenti come questo (d’agosto )arrivano a superare 80% delle presenze .
Quale immagine può presentarsi a quei pochi clienti temerari che hanno la disgrazia di capitare in mercato.Allora questa è una situazione non più sostenibile,occorre abolire il sorteggio tanto di imprenditori non ne arrivano mai poi chi può ancora esercitare questa professione senza essere titolare di concessioni come può pensare di poterlo fare se anche con i posti fissi siamo tutti in estrema difficoltà
A proposito di attenzione delle associazioni su quello che avviene nei mercati la definerei nulla troppo presi in attività più importanti? Quando gli si chiede di intervenire ti rispondono che l’anno già fatto poi ovviamente non si risolve mai nulla e allora ti rispondono che la colpa è del comune ma continueranno a lavorarci eccolo sforzo e l’impegno profuso.
Ciao Claudia
Postato September 3, 2009 - 17:21:32
MICHELINO scrive...
Caro Erasmo
Ti voglio raccontare la mia storia personale, lavoro sui mercati da circa dieci anni, ho iniziato frequentando piccole realtà di paese nel basso Veneto,dove i risultati erano modesti ma mi permettevano di esercitare la mia attività con un minimo di tranquillità dal momento che mi ero costruito una piccola clientela.
Poi l’illusione dei grandi mercati decantati da alcuni colleghi come il nuovo eldorado,mi sono convinto,ho acceso due mutui ho messo insieme quattro mercati importanti ,dopo un avvio soddisfacente in questi ultimi due anni tutto sta andando a rotoli, mi occorrono due mercati per fare quello che faccio in un piccolo paese,dal momento che li un minimo di clientela affezionata mi è rimasta. Ora non so più a che santo votarmi sto cercando di rivendere le concessioni ma nessuno più le vuole il loro valore si è più che dimezzato.
Debbo ugualmente disfarmene le banche non mi danno tregua debbo seguire il vecchio detto mi metto un dito in c…e chiudo gli occhi oppure continuare una lenta agonia e vedere il mio capitale assottigliarsi giorno dopo giorno?
Un po’ di tempo fa speravo in una ripresa ora non più l’unica cosa positiva che ho trovato lavoro per il figlio che era con me almeno lui non si fa il sangue cattivo.
Da quello che riesco a capire tu sei emiliano mi dicono che li va un po’ meglio aiutami a trovare qualcuno disposto ad acquistare le mie concessioni,te ne sarei grato ti lascierò il numero di telefono sul sito mercanti.
Grazie per quello che potrai fare
P|S se questo blog non fosse stato anonimo non avrei avuto il coraggio di raccontare la mia storia. Ma sono sicuro che molti altri sono nelle stesse condizioni e presto dovranno ammetterlo.
Ciao Michelino